Naspi, posso chiedere l’indennità se mi sono licenziato? I chiarimenti dell’Inps

In molti si chiedono se in caso di licenziamento sia prevista la Naspi, l’indennità di disoccupazione introdotta nel 2015: tutto quello che c’è da sapere.

Tra le diverse novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, approvata dal Governo lo scorso 28 dicembre e già pubblicata in Gazzetta Ufficiale, rientrano anche le modifiche che riguardano la Naspi. Dal 1° gennaio, difatti, sono variati i requisiti per richiedere l’accesso all’indennità di disoccupazione rivolta ai lavoratori che hanno perso l’impiego.

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Naspi, posso chiedere l’indennità se mi sono licenziato? I chiarimenti dell’Inps (Billionaireclub.it)

Tutte le modifiche, introdotte per limitare il fenomeno dei cosiddetti “furbetti della Naspi”, sono state illustrate da una circolare pubblicata sul proprio sito dall’Inps. Fra le novità più rilevanti quella che riguarda le dimissioni volontarie: rispettando determinate condizioni, anche lasciando volontariamente il lavoro, si avrà diritto all’indennità.

Naspi, le novità introdotte dalla Legge di Bilancio: cosa cambia per chi si licenzia

Dal 1° gennaio 2025 sono in vigore le nuove regole per accedere alla Naspi. Il Governo ha stabilito, difatti, di modificare i requisiti in modo da contrare le irregolarità legate all’indennità di disoccupazione, introdotta per la prima volta in Italia nel 2025.

La prima novità, come confermato attraverso la circolare numero 3 dell’Inps, riguarda le dimissioni volontarie. In particolare, i lavoratori che decidono di lasciare volontariamente un impiego potranno richiedere nei successivi 12 mesi la Naspi, ma solo se hanno maturato 13 settimane di contribuzione dopo le dimissioni. Rimangono invariate le disposizioni relative al licenziamento o alle dimissioni per giusta causa o alle dimissioni durante il periodo di maternità: in questi casi bisogna sempre rispettare il requisito delle 13 settimane di contribuzione maturate.

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Naspi, le novità introdotte dalla Legge di Bilancio: cosa cambia per chi si licenzia (Billionaireclub.it)

Sempre attraverso la Legge di Bilancio 2025, è stata introdotta un’altra novità relativa alle assenze ingiustificate. Nello specifico, quando un lavoratore viene licenziato dopo 15 assenze ingiustificate, il provvedimento verrà considerato come volontà stessa del dipendente e non più del lavoratore, circostanza che non darà diritto alla Naspi.

Infine, come indicato nella circolare pubblicata dall’Inps lo scorso 15 gennaio, i lavoratori italiani rientrati dall’estero non avranno più diritto all’indennità di disoccupazione.

Non cambiano, invece, le modalità di erogazione e di presentazione della domanda. I soggetti che rispettano i requisiti per accedere al sussidio dovranno inoltrare la richiesta all’Inps attraverso il portale dell’Istituto di previdenza sociale o rivolgendosi ad un Caf o patronato. In caso di esito positivo, l’indennità verrà erogata per un periodo pari alla metà di quelle di contribuzione maturate negli ultimi 4 anni di lavoro, sino ad un massimo di 24 mesi. L’importo sarà pari al 75% della retribuzione mensile media degli ultimi quattro anni, poi, a partire dal settimo mese o dall’ottavo per gli over 55, verrà ridotto del 3% ogni mese.

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