La società italiana Satispay ha deciso di introdurre nuove commissioni per i pagamenti digitali: cosa cambierà per gli utenti.
Il mondo delle transazioni online si evolve di continuo con nuovi strumenti che rendono i pagamenti più semplici e veloci. Tra le aziende più note che operano in questo settore rientra anche Satispay, nota applicazione nata nel 2025.

L’app consente di effettuare pagamenti nei negozi fisici e online, ma anche di trasferire denaro in pochi secondi tramite smartphone sfruttando la tecnologia peer-to-peer. Proprio in questi giorni, Satispay ha annunciato delle commissioni sui pagamenti digitali che al momento non prevedono alcun costo aggiuntivo. La notizia ha sorpreso considerando che uno dei punti di forza dell’applicazione è sempre stata l’assenza di costi fissi.
Satispay, nuove commissioni sulle transazioni: “Penalizzano esercenti e consumatori”
Dal 2015, anno della sua nascita, Satispay ha convinto 4,5 milioni di consumatori che hanno scelto di utilizzare l’applicazione per effettuare pagamenti senza la necessità di carte di credito e Pos. Il conto Satispay, difatti, è collegato ad un Iban e permette transazioni rapide e sicure utilizzando un Qr Code presso i negozi fisici convenzionati o pagamenti online direttamente dall’app. È possibile anche trasferire denaro tra privati con la tecnologia peer-to-peer (P2P).
Tra i maggiori punti di forza di Satispay l’assenza quasi totale di costi per le varie transazioni. Nei giorni scorsi, però, come abbiamo anticipato, la società italiana ha annunciato l’arrivo di nuove commissioni sui pagamenti digitali che scatteranno dal prossimo 7 aprile. Nello specifico, verrà introdotta una commissione pari all’1% sulle transazioni nei negozi fisici, anche sotto i 10 euro, che riguarderà solo gli esercenti fisici. Per i clienti, dunque, il servizio rimarrà gratis anche per quanto concerne i trasferimenti P2P.

La decisione ha scatenato le polemiche dei negozianti e delle associazioni di categoria. Sul punto si è espresso il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso che, come riporta AdnKronos, ha spiegato come la scelta di Satispay penalizzerebbe i consumatori ed i piccoli esercenti. Inoltre, secondo Melluso, rappresenterebbe un passo indietro rispetto nella promozione dei pagamenti digitali rischiando di disincentivare l’uso del cashless.
Per questo motivo, Assoutenti ha chiesto alla società di tornare sui suoi passi e rivedere la scelta, arrivata dopo 10 anni di gratuità, trovando delle soluzioni alternative che possano non influire sui consumatori e le piccole attività. “Se necessario – conclude il presidente dell’associazione- siamo pronti a coinvolgere le autorità competenti in modo da garantire la tutela dei consumatori e la concorrenza nel mercato dei pagamenti digitali”.